EUROPEAN DNA
Marco Pavin (chitarra elettrica)
Massimo Aiello (batteria)
© Edizioni Curci, Milano E.C. 11507
Playing time: 6’22”
ANTEPRIME
Traccia | Durata | MP3 |
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1 - European DNA | 06:22 | Play |
In questo mio brano, le influenze sono state molteplici, nate dall’accostamento di idiomi e stilemi linguistici differenti che l’ispirazione o determinati incontri ed esperienze di vita mi hanno portato a conoscere. L’impressione è quella di camminare lungo le strade di una grande metropoli europea e venire a contatto con persone di culture eterogenee, con le loro: storie, i loro mondi: immigrati, musicisti di strada, mimi, saltimbanchi, punk, che catturano la nostra attenzione e un nostro sguardo in un punto piuttosto che altrove genera prospettive di volta in volta inedite.
Preceduto da una serie di variazioni per clavicembalo, European DNA è stato scritto nell’autunno del 2002 su invito di Azio Corghi e del Freon Ensemble per un concerto del 39° Festival di Nuova Consonanza. La prima esecuzione è avvenuta il 9 Dicembre del 2002 all’ Auditorium Parco della Musica di Roma e ha visto come interpreti il chitarrista Stefano Cardi e il percussionista Rodolfo Rossi.
Formalmente il brano si presenta come tema e variazioni in cui il motivo iniziale, esposto alla chitarra elettrica, evoca un canto lontano, rituale, che ci guida nel nostro percorso metropolitano. Il riferimento colto alla tradizione europea (DNA) è sempre presente a livello profondo: in particolare al preclassicismo nell’utilizzo dell’elemento ostinato neobarocco, nello sviluppo dell’inciso tematico che dà origine ad un giro armonico ricorrente, nel “continuo” affidato alla batteria. La più evidente caratteristica all’ascolto del brano è l’alternanza di un suono “chiaro-distorto” della chitarra elettrica e il contrapporsi, alla batteria, di un nucleo percussivo composto da tamburello basco-cassa ad un nucleo caratterizzato da piatti-toms-cassa-rullante. Note lunghe di bordone, elementi vocalistici della chitarra, gesti “rock” provenienti dalla musica giovanile di oggi, brandelli di melodie di un folklore rivisitato legati a movimenti etnico popolari dell ‘Irlanda portano ad un fluire dinamico di mondi sonori cangianti e in piena libertà.”
Tiziano Bedetti – Enzo Fantin